Inchieste

03-06-2013

Il Salone di Genova si ripensa

Nuova formula per il Salone di Genova, che quest'anno durerà cinque giorni - per abbassare i costi - e si svilupperà su una superficie espositiva ridimensionata e riprogettata con un nuovo allestimento. Tutti d'accordo? Abbiamo raccolto varie opinioni.

Sarà un Salone in forma ridotta quello del 2013, concentrato in cinque giorni anziché nove e con una superficie espositiva nettamente inferiore rispetto alle scorse edizioni. Il Salone comunque ci sarà e continuerà a restare a Genova, cosa che, chiuso il sipario sulla scorsa edizione, non era affatto scontata. La difficilissima situazione economica, unita al calo di visitatori e alle polemiche sui costi troppo elevati e le defaillance dei servizi, avevano fatto ipotizzare più di qualcuno che quello del 2012 sarebbe stato l'ultimo Salone di Genova. Non è andata così, e la 53a edizione del Salone andrà in scena dal 2 al 6 ottobre, con una formula completamente rinnovata. L'attuale contingenza economica e il quadro di profonda instabilità cui le aziende devono far fronte hanno imposto un "ripensamento" della manifestazione. Ripensamento che è partito dalla base, ovvero dalle aziende dei vari comparti che formano Ucina, riunitesi in apposite commissioni per esprimere le loro esigenze e la loro idea di salone. Quel che ne è derivato – nonostante le voci discordi e le  inevitabili  polemiche -  è un salone più concentrato, più proiettato sul mare e meno costoso per gli espositori. 
 
Ripensamento generale
Nell'organizzare il Salone 2013 non si è potuto prescindere dallo "stato di salute" della nautica dopo l'annus horribilis appena trascorso: 10 mila posti di lavoro persi nel 2012, il fatturato globale sceso da 3,8 miliardi del 2007 a circa 2 miliardi, le immatricolazioni annuali franate del 60% (da 4.400 nel 2007 a 1.700 nel 2011), gli ormeggi annuali ridotti del 26% e del 34% quelli in transito. E infine  la spesa dei diportisti italiani crollata del 56% rispetto al 2009, passando da 1 miliardo a 485 milioni. Tempi di "vacche magrissime", dunque, in cui tuttavia i prezzi per la partecipazione al Salone e per i servizi della Fiera erano rimasti, a detta di tutti, troppo alti, soprattutto se messi in confronto con i risultati ottenuti. Da questi presupposti hanno preso le mosse i numerosi incontri organizzati da Ucina per coinvolgere le aziende dei vari comparti della nautica in un ripensamento  del Salone. Le aziende si sono divise in nove tavoli di lavoro settoriali e ciascuno ha avanzato le sue proposte, nel tentativo di arrivare a una "sintesi" delle varie posizioni. Si è dunque puntato in primo luogo su un alleggerimento dei costi di partecipazione, concentrando la manifestazione in cinque giorni e progettando un nuovo allestimento del Salone volto a sfruttare maggiormente gli spazi sulla darsena e concentrare gli spazi interni nel padiglione Blu di Jean Nouvel, evitando quindi di utilizzare gli altri padiglioni del quartiere fieristico (con relativi risparmi). 
Il progetto approvato dall'Assemblea Ucina – realizzato dallo studio Caliari e Associati di Milano, del professore Pier Federico Caliari, docente del Politecnico di Milano –  prevede la valorizzazione degli spazi espositivi sul lato mare mediante il potenziamento della dotazione di superfici espositive e pre-allestite per un totale di oltre 15.000 mq, lo spostamento verso ponente del flusso principale di visita con la creazione di un nuovo percorso fronte mare attraverso un ampio utilizzo di pontili galleggianti, e infine la collocazione dei motoryacht nell’area della Nuova Marina, dove saranno disponibili soluzioni per allestimenti anche a due livelli su banchina e un corrispondente spazio su pontile galleggiante.
 
Costi più bassi
La nuova formula del Salone mira quindi a ridurre in maniera significativa i costi di partecipazione degli espositori, sia diretti sia indiretti, e a riqualificare e ridimensionare le superfici espositive. Le iscrizioni sono aperte e le aziende del consiglio elettivo di Ucina hanno già confermato la loro presenza. Sebbene le tariffe non siano ancora state definite, si parla di una riduzione dei costi sicuramente superiore al 20% rispetto alla scorsa edizione. Accessoristi, componentisti, distributori, fornitori e tutti gli espositori che in passato erano concentrati nel padiglione C verranno con ogni probabilità trasferiti all'interno del padiglione Blu di Nouvel, visto che il padiglione C resterà chiuso e l'unico paglione aperto sarà appunto il Blu. 
Da parte sua, Fiera di Genova si sta impegnando a promuovere il Salone a livello internazionale e ad attuare un'attenta selezione delle aziende a cui si appoggia per fornire i servizi, in un'ottica di ottimizzazione di costi e servizi da “ribaltare” a favore degli espositori. Fiera di Genova sta inoltre cercando una via d'uscita alla questione dei 30 esuberi del suo organico, e al disavanzo economico generatosi dalla lievitazioni dei costi sostenuti per realizzare il padiglione Blu (alla base delle difficoltà a pagare i dipendenti). L'azienda di costruzioni che ha realizzato l'opera chiede infatti 23 milioni di euro in più, oltre ai quaranta già incassati, per una serie di lavori non previsti che si sarebbero resi necessari in corso d’opera e imputabili a presunti errori di progettazione. Fiera di Genova, con un'azione di garanzia, ha chiamato a sua volta in causa l'architetto Nouvel che – qualora fossero dimostrati gli errori progettuali – dovrà risponderne in prima persona. 
Nonostante difficoltà e contrapposizioni, l'obiettivo comune di Ucina e Fiera di Genova è comunque quello di rendere il 53° Salone il più appetibile possibile per tutti gli operatori, cercando appunto di abbassare i costi e riconfigurare il polo fieristico. 
Ma per alcune voci "dissidenti" questo non basta, occorre una maggiore incisività a livello politico, supporto concreto alle aziende in difficoltà, rispetto dei pagamenti ai fornitori, perché il settore è davvero alla corda e, di questo passo, della nautica italiana rimarrà ben poco. E la responsabilità, secondo alcuni, non è solo della contingenza economica sfavorevole ma anche di Ucina, che in questi anni  non è riuscita ad agire con la necessaria incisività e tempestività per contrastare lo sgretolarsi del settore nautico. Non tutti sono inoltre convinti che un salone low profile e a costi più bassi sia la soluzione per rilanciare la manifestazione a livello internazionale. Se il Salone perdesse ulteriormente di tono e non riuscisse ad attirare visitatori internazionali, la sua fine potrebbe essere irreparabilmente segnata. 

Le aree tematiche
Il Salone presenta delle novità anche sul fronte delle aree tematiche in cui è stato suddiviso: il Sea Experience, all’interno del “Padiglione del mare”, è dedicato a tutto il comparto degli sport acquatici e all’accessoristica in un contesto interattivo di prove pratiche, mentre il Power Village, presso il Piazzale Marina 1 allo scoperto, è dedicato ai motori marini. L’area Boat Discovery è invece pensata per raccogliere tutto il necessario per il primo acquisto di un’imbarcazione. Confermata poi la sezione interamente dedicate alla vela, il Sailing Word (Marina 1), oltre all'area Motorboats dedicata alle barche a motore dai 12 metri in su. 
Il potenziamento dei servizi, secondo gli ultimi aggiornamenti, prevede un nuovo parcheggio per gli espositori di oltre 200 posti, quattro nuovi punti ristoro (che portano a 13 il totale dei ristoranti presenti), il potenziamento della rete wireless per le connessioni in tutti gli spazi della manifestazione, una nuova segnaletica e aree relax di rinnovato allestimento. 

Intervista ad Anton Francesco Albertoni, Presidente di Ucina 

Quali sono le principali novità del prossimo Salone di Genova?
Il progetto è quello che abbiamo approvato durante l'assemblea Ucina di dicembre e che sposta gran parte del Salone sull'acqua. La manifestazione durerà cinque giorni anziché nove, in modo tale da concentrare gli investimenti e limitare i costi. Le iscrizioni sono aperte e possiamo già confermare la presenza di tutti i brand rappresentati all'interno del nostro consiglio elettivo. L'unico padiglione al coperto sarà il padiglione Blu di Jean Nouvel, poi vi sarà la tenso-struttura e tanta tanta acqua, così da mettere nelle condizioni tutti gli espositori di  fare delle prove a mare rendendo il Salone il più vivo possibile. 
 
È stata una scelta condivisa questa rinnovata formula del Salone?
Sono state fatte moltissime riunioni con i vari comparti merceologici che fanno parte di Ucina, che si sono riuniti in specifiche commissioni per esprimere le loro esigenze e la loro priorità. Il frutto di questo lavoro a monte è stato poi affidato al Politecnico di Milano che ha realizzato tutto il progetto del prossimo Salone. 
Sono state quindi le aziende della nautica a impegnarsi in prima persona e a riprendere in mano il Salone per dargli una nuova traiettoria. Oggi, vista la situazione, non c'è spazio per gli errori e se un'azienda decide di investire deve essere certa che ci sarà un ritorno, e a tutti noi è apparso evidente che per ottenere questo c'era bisogno di un progetto e di una manifestazione che fosse diversa dal passato. 
Dover verranno collocati accessoristi, fornitori e distributori?
Saranno all'interno del padiglione blu di Jean Nouvel, l'unico dei padiglioni coperti della Fiera che sarà utilizzato. 
 
Lo scorso anno molti espositori avevano giudicato "troppo cara" la partecipazione al Salone rispetto ai risultati effettivamente ottenuti. Costerà meno quest'anno partecipare al Salone?
Il nuovo allestimento e la riduzione dei giorni del Salone hanno avuto come obiettivo quello di ridurre significativamente i costi di partecipazione. Anche se i prezzi non sono ancora del tutto definiti possiamo dire che, rispetto all'anno scorso, la riduzione sarà senz'altro superiore al 20%, e probabilmente anche di più. Questo per favorire la presenza di tutti brand italiani, nella speranza che dal 2014 il mercato ricominci a crescere, perché per quest'anno, come è evidente, la situazione non è cambiata rispetto al 2012 e probabilmente è anche peggiorata. 
 
Quindi nemmeno quest'anno si è vista la tanto attesa inversione di tendenza?
A oggi assolutamente no, il mercato in Italia è ancora fermo, la stagione non è partita bene anche per colpa dell'incertezza della situazione politica e di una primavera segnata dal maltempo. A livello di Associazione in questi mesi siamo riusciti comunque a ottenere alcuni risultati importanti. Tra questi i bollini, da applicare sulle barche, che permetteranno di evitare la ripetizione e la sovrapposizione dei controlli eseguiti da Guardia di finanza e Capitaneria di porto. Attraverso una semplice procedura verrà rilasciato un bollino che, una volta esposto sull'imbarcazione, permetterà di non essere visitati più volte nel corso della stessa stagione. 
 
Come sono stati i rapporti con Fiera di Genova nell'organizzazione del Salone 2013?
È stata una battaglia dura, anche perché Fiera di Genova ha avuto una serie di problematiche interne da mettere a posto. Ciò non dovrà ovviamente incidere sull'organizzazione dell'evento e sulla gestione dei servizi. Tutta l'organizzazione del progetto è stata demandata a noi, che per questo ci siamo affidati al Politecnico di Milano, mentre la Fiera dovrà occuparsi di tutta la parte dei servizi attinenti al quartiere fieristico. 

Intervista a Sara Armella, Presidente di Fiera di Genova 

Superate le polemiche della scorsa edizione il Salone resterà dunque a Genova. Cosa cambierà rispetto all'anno scorso?
Credo che Genova sia la sede naturale del Salone Nautico, non solo in nome della tradizione ma per le caratteristiche uniche del quartiere fieristico, uno dei pochi al mondo in cui darsena e spazio espositivo a terra si integrano alla perfezione. Quest'anno ripartiamo con una formula profondamente rinnovata e attuale, abbiamo ridotto il numero di giorni per venire incontro alle esigenze degli espositori ma anche per seguire il trend sempre più diffuso tra i vari saloni di concentrare l'evento principalmente su un weekend. Abbiamo fortemente innovato la progettualità del Salone, che quest'anno sarà molto più proiettato sul mare e sarà particolarmente piacevole anche a livello estetico. 
C'è stato un intenso lavoro per dare nuovo slancio all'evento e andare incontro alle esigenze che Ucina e i vari comparti della nautica hanno espresso nel corso delle riunioni preparatorie. Sono anni  molti difficili, ma lo scossone della crisi ci ha portato a dare al Salone una veste nuova, rendendolo più coinvolgente per il visitatore. Ci sarà uno spazio pensato per i giovani, per gli sport acquatici, oltre a una maggior interattività; crediamo che questo Salone possa segnare un momento di cambiamento nella direzione giusta. 

Come vi state muovendo per promuovere il Salone e portare più visitatori possibili?
Stiamo collaborando in maniera molto stretta con Liguria International per promuovere il nostro Salone in tutte le occasioni mondiali in cui ci siano incontri B2B dedicati alla nautica: abbiamo già fatto promozioni e missioni a Shanghai, Dubai e in molti altri eventi. Va ricordato che il Salone di Genova riesce a portare 170 mila visitatori (di cui 22 mila dall'estero), contro i 45 mila complessivi di Cannes. Continueremo quindi a lavorare per portare sempre più visitatori, partendo comunque da uno zoccolo duro di pubblico qualificato che da sempre viene a Genova per vedere le ultime novità e le innovazioni del settore. Potenzieremo quindi le azioni business per avere sempre più un pubblico qualificato, tenendo conto dell'importanza strategica, visto il momento di crisi del mercato italiano, di  rafforzare le azioni di internazionalizzazione. Ovviamente puntiamo anche sul grande pubblico, attraverso pacchetti turistici, promozioni, tariffe agevolate, iniziative in collaborazione con le associazioni sportive e con Regione, Comune, con l'obiettivo di unire la visita del Salone alla visita della città e alla partecipazione agli appuntamenti in programma. 
 
L'anno scorso molti espositori si sono lamentati per i costi troppo alti della partecipazione al Salone in rapporto ai servizi offerti e ai risultati ottenuti a livello di visite e business. 
Quest'anno c'è stato un lavoro in due direzioni: da un lato la riduzione dei giorni per consentire una sensibile riduzione dei costi indiretti, quindi soggiorno, trasferimenti, personale, eccetera; dall'altro lato una rivisitazione delle tariffe che rende molto più interessante e appetibile venire al Salone. Abbiamo fatto un attento confronto con le tariffe dei saloni concorrenti e quest'anno siamo fortemente competitivi. Nonostante i sacrifici, riteniamo che abbassare le tariffe sia la strada giusta per favorire la partecipazione degli espositori. 
 
I servizi offerti saranno quelli dello scorso anno?
Stiamo facendo opportune selezioni tra i nostri fornitori di servizi affinché tutti i costi collegati al Salone siano i più competitivi e trasparenti possibili e la qualità dei servizi sia all'altezza. Già l'anno scorso avevamo condotto una gara per la movimentazione delle imbarcazioni a secco, e l'aver affidato il servizio all'azienda più competitiva ha consentito forti risparmi. Ed è in questa direzione che intendiamo proseguire. 
 
C'è stata collaborazione con Ucina?
Il rapporto con gli organizzatori è sempre stato un po' dialettico, come è giusto che sia, siamo comunque riusciti a convergere verso l'obiettivo comune di trovare una nuova formula per il Salone e dare nuovo slancio alla manifestazione. 
 
E per quanto riguarda accessoristi e distributori nautici?
Saranno collocati nel padiglione Blu, godendo di una migliore visibilità rispetto al padiglione C, oltre che di spazi e strutture nuove e un contatto più diretto con la darsena. 


Cosa pensano le aziende?
 
Giorgio Besenzoni di Besenzoni
In merito al Salone Internazionale di Genova 2013 ed al suo nuovo assetto siamo sicuramente d’accordo che, in virtù di un mondo che è cambiato e che continua a cambiare, la formula adottata fino al 2012 non era più sostenibile, sia in termini di costi benefici sia di interesse.
Riteniamo quindi che bene ha fatto Ucina ad intervenire sia in termini di razionalizzazione degli spazi, cercando di concentrare l’area espositiva, sia in termini di costi riducendo le giornate di esposizione, che sinceramente erano e sono sempre state eccessive e ci auguriamo anche in termini di tariffe.
Essendo la prima esperienza nel nuovo assetto, probabilmente nei successivi vedremo ulteriori correttivi, ma sicuramente l’inizio è incoraggiante quanto inevitabile. 
Da parte nostra riteniamo che i saloni dedicati alla nautica siano troppi e sarebbe necessario una  loro razionalizzazione. Per quanto riguarda Genova, sarebbe interessante valutare un'ipotesi già circolata in passato di effettuare il Salone con cadenza biennale, in modo da dare alla cantieristica maggior agio nella presentazione delle novità e nella gestione delle risorse che in questi difficilissimi anni stanno caratterizzando il nostro settore, oltre a rendere più “interessante” ed appetibile il suo svolgimento.
 
Marco Cecchi di Cecchi Gustavo & C.
La mia impressione è che lo scorso anno Genova abbia perso il treno e che quest'anno non sarà facile recuperare. Il Salone si scontra con una crisi economica profondissima, in Italia il mercato è morto, e dubito che ridimensionando il Salone e dimezzando i giorni si riuscirà a ridare slancio alla manifestazione. La questione fondamentale, a mio avviso, non è la necessità di risparmiare, ma il fatto di avere più ritorno e di riuscire a portare più visitatori che comprano, soprattutto dall'estero. A Düssendorf abbiamo visto molti più visitatori stranieri che non a Genova, e non mi spiego come un posto freddo e senza particolari attrattive come Düssendorf riesca ad attirare più visitatori di una città bella, soleggiata e sul mare come Genova, che negli anni "buoni"è migliorata molto proprio grazie al Salone. Se quest'anno Genova scende ulteriormente di tono si rischia di decretare la fine della fiera internazionale più importante del mondo. Ovviamente mi auguro che ciò non avvenga, tuttavia sono un po' scettico, capisco l'esigenza di fare una manifestazione più low profile ma cinque giorni sono troppo pochi, forse a questo punto varrebbe la pena fare un salone biennale. Occorre inoltre potenziare la comunicazione e la promozione del Salone, bisogna trovare il modo di riportare a Genova la gente che veniva appositamente al salone per comprare una barca. 
 
Monica Gibellato di Gibellato Forniture Nautiche
Non abbiamo ancora deciso se parteciperemo al Salone, riteniamo comunque che il dimezzamento dei giorni dovrebbe comportare per gli espositori una riduzione dei costi di partecipazione molto superiore al 20% di cui si è parlato. Siamo comunque favorevoli al fatto che che il Salone sia rimasto a Genova, la sua sede storica e riconosciuta a livello internazionale: non è spostando il Salone da una parte all'altra che si migliorerebbe la situazione. Il problema in questo momento, per noi distributori, è capire se vale ancora la pena partecipare ai saloni. La situazione è critica, e anche se si riuscisse ad avere contatti nuovi c'è innanzitutto da chiedersi se ci si può fidare dei nuovi clienti, visto che il problema degli insoluti è sempre più grave e alcune attività cercano fornitori alternativi unicamente perché – a causa delle insolvenze – sono state bloccate le forniture. Il rischio è quindi che i nuovi clienti siano quelli che hanno già problemi con gli altri grossisti. 
Oltre a un ridimensionamento dei costi d'iscrizione al Salone ci aspetteremmo anche costi più bassi per quanto riguarda servizi, hotel, logistica: negli ultimi anni erano fuori mercato, anche paragonati con altre esposizioni, e ci auguriamo che gli organizzatori lo abbiano finalmente capito. 

Piero Gai di Uflex
C'è stato il momento delle critiche, ma ora è il momento di lavorare e cercare di fare il possibile per questo Salone. Di positivo, in questa nuova formula, c'è la riduzione dei giorni e dei costi e lo spostamento verso il mare dell'esposizione. Ci auguriamo che i servizi da parte di Fiera di Genova siano all'altezza. Noi ci saremo, e occorre che tutti si impegnino per far sì che le decisioni che sono state prese e le novità che sono state introdotte funzionino al meglio. A livello personale avrei optato per un salone un po' diverso, più simile a quello di Düsseldorf e più Business to Consumer: abbiamo infatti bisogno di portare le persone a riappassionarsi al mare, partendo dalla piccola deriva, dal piccolo motoscafo, ma anche canoa, surf.
Al momento, per la nautica, la situazione è comunque difficilissima, e Ucina sta cercando di gestirla al meglio. Il mercato tocca ogni giorno un punto più basso, non ci sono segnali di ripresa, nè in Italia nè in Europa, nemmeno in Germania, siamo un continente al palo. Le cose vanno invece meglio, almeno per quanto ci riguarda, negli USA. 
 

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