L’azienda CMC Marine nasce nel 2005 a Como da Alessandro Cappiello e dal socio Giustiniano Caggiano, anche lui ingegnere navale. L'azienda si occupa sin dall’inizio di sistemi di stabilizzazione, prima solo idraulici poi anche elettrici, ed eliche di manovra. Nel 2009 ottiene il brevetto italiano per la prima pinna stabilizzatrice ad attuazione elettrica: la Stabilis Electra. Nel 2011 CMC Marine ottiene in via definitiva il brevetto europeo per tale sistema. Questo rappresenta il turning point per CMC Marine che da questo punto comincia la sua ascesa. Grazie al suo impegno in R&D l'azienda riesce a implementare il sistema di controllo Dia-Log che gestisce e controlla il funzionamento delle pinne stabilizzatrici. Il potenziamento del nuovo Dia-Log, oggetto di brevetto italiano, permette la creazione dell’SE Integrated System.
Nautic Service: Potrebbe spiegarci cos'è l'SE Integrated System?
Alessandro Cappiello: Partendo dalla nostra conoscenza nel campo delle pinne stabilizzatrici ad attuazione elettrica e dei thruster elettrici abbiamo sviluppato un sistema di controllo, quindi di “intelligenza”, molto più sofisticato, coperto da brevetto italiano.
Con queste premesse è stato realizzato l'SE Integrated system, un sistema unico in cui i prodotti ad attuazione elettrica CMC Marine (pinne stabilizzatrici e thruster) sono gestiti da un unico regolatore elettronico. Il sistema è molto flessibile e totalmente aperto e può essere implementato integrando anche eventuali altri impianti di bordo. Si passa di fatto da più sistemi di gestione separati, tipo stand alone, a un sistema unico che diventa una rete, un network, che non solo integra i diversi impianti di bordo ma che permette il monitoraggio e la verifica delle funzionalità degli impianti in remoto con accesso ai dati real time.
NS: Quali sono i vantaggi nel decidere di installarlo a bordo?
A.C.: I vantaggi sono numerosi. Da un lato si creano sistemi integrati fra di loro e dall'altro non si disseminano per la barca, pannelli, cavi, quadri, eccetera, perché si va sempre di più verso una razionalizzazione dell'impiantistica.
Il cantiere che decide di acquistarlo e installarlo gli dedica ingombri minimi (e non bisogna smantellare l'imbarcazione), ma ha anche la possibilità di controllare e raccogliere certi dati, e poi verificarli.
Inoltre, il sistema è di facile installazione, non è invasivo, assorbe molta meno energia rispetto alle soluzioni tradizionali, non viene toccato il generatore di bordo ed è adatto a vari tipi di alimentazione. In più, è anche molto silenzioso e può essere sistemato in locali dove non è possibile fare coibentazione.
NS: Quali sono oggi le sue applicazioni?
A.C.: Il sistema viene montato in linea generale su barche da 72 piedi in su, quindi siamo nel settore dei megayacht, soprattutto in primo impianto. Ma l'installazione in retrofit, vista la facilità di installazione e la possibilità di integrarlo con sistemi già esistenti, sta crescendo notevolmente.
NS: Come è strutturato il vostro un servizio di assistenza? Cosa succede quando si verifica la necessità un intervento?
A.C.: L'azienda è oggi organizzata con dei partner locali e con degli altri esteri che saranno sempre più numerosi. CMC Marine collabora con il centro MIT in Inghilterra, una società che gestisce il servizio nel settore dell'assistenza, in Gran Bretagna e anche Nord Europa. Poi ci sono altri centri in Turchia (a Istanbul), in Croazia, in Costa Azzurra; e al momento stiamo per chiudere un contratto importante negli Stati Uniti. Questi centri mandano da CMC Marine i loro tecnici per la formazione e noi forniamo loro tutto il necessario come manualistica, informazioni, tool e storia.
Inoltre CMC Marine dispone di un software, sostanzialmente un database, che viene costantemente aggiornato, completato, in funzione delle applicazioni che man mano si fanno a una imbarcazione e queste informazioni vengono condivise con la nostra rete di assistenza. Questo significa che se c'è la chiamata di una barca XY del cantiere Z, si può rintracciare nel database l'imbarcazione, risalire all'impianto montato, alle matricole e da lì individuare tutta la filiera produttiva. Si ha così uno storico completo dell'imbarcazione e questo consente ai tecnici di arrivare a bordo preparati.
In caso di necessità in CMC Marine c'è poi un gruppo di tecnici interni che si occupano di assistenza e pronti a intervenire di persona o a fornire informazioni, grazie anche alla possibilità di un collegamento in remoto con un trasmettitore dati che il tecnico in loco deve solo connettere a bordo.
NS: Quanto è importante per la vostra azienda l'impegno in ricerca e sviluppo?
A.C.: Per noi è molto importante, anzi fondamentale. Quando si sente dire che investendo in ricerca e innovazione le aziende ce la fanno è vero. CMC Marine sempre, fin dal primo giorno, ha investito molto ed è anche pronta a sopportare i costi che ciò richiede.
Si può sposare questa idea ma poi bisogna metter le persone nella possibilità di lavorare e far bene il loro lavoro e per CMC Marine questo è fondamentale e sempre sarà così.
CMC Marine sta in un mercato di nicchia e ciò richiede alta specializzazione e qualità per non restare indietro e continuare ad avere successo.
NS: Secondo Lei, quali sono i segreti per essere così competitivi?
A.C.: In primis, mi lasci dire, noi non vendiamo un impianto di stabilizzazione, ma vendiamo delle prestazioni. Questo significa che quando offriamo un impianto, definiamo le prestazioni dell’impianto, anche contrattualmente, che il cliente può verificare e misurare autonomamente.
Per esempio, siamo così sicuri di ciò che vendiamo che, fatto più unico che raro, nel passato ci è capitato di ricevere un ordine di pinne stabilizzatrici con penale sulle prestazioni.
La filosofia di base di CMC Marine è sempre stata: “massima trasparenza in quello che diamo, massima attenzione alla tecnologia, massima attenzione alle novità che si possono offrire”.
CMC Marine intende offrire ai propri clienti una livello del servizio molto alto, che non si traduce nel mero rispetto della data di consegna, ma significa anche offrire una nostra presenza sia in fase di montaggio sia di avviamento, come nel periodo di garanzia. Il servizio è complementare al prodotto ed è uno degli elemento che fanno la differenza, bisogna puntare alla qualità del prodotto e anche alla qualità dell’assistenza al cliente.
NS: Come reagisce CMC Marine a questa attuale congiuntura economica complessa, quali sono i vostri progetti a medio e lungo termine?
A.C.: Come reagisce CMC Marine a questo? Come sempre. E cioè cercando di cogliere le opportunità. La crisi del 2008 è stata una occasione per CMC Marine, l'abbiamo saputa cogliere, l'abbiamo giocata fino in fondo ottenendo risultati importanti e ad oggi il nostro fatturato in positivo e in continua crescita lo dimostra.
Le aziende con una certa struttura e una certa mentalità nel periodo di crisi possono soffrire, ma resistono e poi sono lì una volta passata la bufera. Quelle senza sufficiente struttura non ce la fanno.
Per un'azienda ben strutturata, ben bilanciata, come CMC Marine, la crisi è anche una chance, uno scenario per rimettere in gioco la sostanza e continuare a crescere.
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I numeri di CMC Marine
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2005 |
fondazione a Como di CMC Marine |
2009 |
brevetto per pinna ad attuazione elettrica |
2011 |
’azienda apre la sede secondaria a Empoli |
2013 |
’azienda si trasferisce a Cascina (PI) |
18 |
numero dei dipendenti |