consigliere delegato e direttore commerciale di Fiart Mare
In un periodo tra i più difficili per la cantieristica, la solidità finanziaria e la possibilità di investire rappresentano due armi fondamentali per combattere la crisi. Ne abbiamo parlato con Annalaura di Luggo.
Fiart ha investito costantemente nelle proprie strutture, nei processi produttivi, in ricerca-sviluppo e innovazione. E continuerà a farlo anche nei prossimi anni, supportando la squadra dei propri dealer.
Non sono molti i cantieri che possono vantare oltre 50 anni di attività sotto la guida della stessa famiglia, senza essere stati acquisiti da gruppi o società finanziarie. Come ci siete riusciti?
La nostra è sempre stata un'azienda familiare, e in quanto tale abbiamo sempre ritenuto fondamentale gestirla in prima persona. Non abbiamo mai ceduto alle richieste esterne, alle acquisizioni da parte di grandi gruppi, nemmeno nei momenti di boom in cui molti cantieri sono stati accorpati. Il tempo ci ha dato ragione, visto che oggi molti gruppi stanno dismettendo le aziende acquisite, tornando a dimensioni più piccole e gestibili. Noi abbiamo sempre creduto nella nostra autonomia, potendo anche contare sulla nostra solida holding di famiglia. Dall '87 si è scelto di separare la nautica dalle altre attività di Fiart, creando appunto Fiart Mare, ma alle spalle rimane sempre e comunque la nostra holding. Fondamentali sono stati inoltre i continui investimenti fatti nel corso degli anni. Da oltre 15 anni abbiamo adottato il processo di infusione, che ci ha permesso di creare scafi dal peso specifico minore e al contempo più resistenti e affidabili.
Quali sono i vantaggi di questa costante attenzione ai processi costruttivi, e come tali vantaggi possono tradursi in valore aggiunto nel momento in cui il dealer va a proporre le vostre barche?
Gli investimenti in innovazione di processo e di prodotto si riflettono nella qualità dell'imbarcazione e nelle sue doti di navigazione. Il livello raggiunto nel processo di infusione, con stratificazione a secco e successiva infusione sottovuoto della resina, ci consente di offrire barche leggere, resistenti e immuni a processi di laminazione per tutto il loro ciclo di vita. Il processo costruttivo prevede che solo la resina necessaria penetri nelle intercapedini, evitando che resina in eccesso possa appesantire inutilmente la barca. Per l'anima e le altre parti strutturali utilizziamo materiali di resistenza innovativi, che, uniti a un'attentissima progettazione della carena, ci consentono di assicurare la massima qualità. La stratificazione sottovuoto evita inoltre le emissioni di stirene, a vantaggio della sostenibilità ambientale e della salubrità dell'ambiente di lavoro. Tutta la realizzazione della barca – dalla progettazione fino all'allestimento – avviene all'interno dei nostri stabilimenti. Non ci affidiamo a contoterzisti e siamo al 100% i diretti responsabili della qualità delle nostre imbarcazioni. Gli scafi vengono prodotti nel nostro stabilimento di Contursi, dove riusciamo a realizzare sei scocche in infusione contemporaneamente, mentre tutto l'allestimento viene fatto dalle nostre maestranze nei cantieri di Baia. Tutto questo consente ai nostri dealer di proporre barche affidabili e performanti, realizzate interamente da noi e su cui possiamo garantire i più alti livelli di qualità.
In un periodo non certo facile per la nautica su che target vi state orientando?
Al salone di Genova abbiamo presentato due barche rivolte a differenti segmenti di mercato. Una barca grande da 58 piedi, la Epica 58, realizzata con materiali innovativi e finiture di pregio, estrema attenzione al design, bagno in ognuna delle tre cambine, grande dinette con chaise longue e cucina a penisola, pozzetto trasformabile e molte altre soluzioni innovative. Epica 58 è la nostra nuova ammiraglia e si rivolge a un target di fascia alta. Contemporaneamente abbiamo presentato il Seawalker 33, barca "anti-crisi" che rientra nella categoria natante, con scafo inferiore ai 10 metri. Si tratta di un walk around che è al contempo un cabinato con quattro posti letto e bagno, cucina opzionale, pozzetto molto ampio e trasformabile. Abbiamo quindi racchiuso in un natante tutti i pregi e i comfort di una barca di dimensioni più grandi, mantenendo un prezzo molto competitivo. Le nostre carene consentono inoltre significativi risparmi di carburante. Il Seawalker 33, disponibile in una molto vasta gamma di colori, ha immediatamente suscitato grande interesse e vuole essere un antidoto alla crisi. Le nostre due nuove imbarcazioni riflettono quindi la scelta di puntare ai due estremi, al grande e al piccolo, visto che la fascia intermedia sembra al momento la più penalizzata.
Su cosa avete puntato per distinguervi dagli altri cantieri?
Oltre alla volontà di mantenere la qualità ai massimi livelli, grazie alla scelte costruttive sopracitate, abbiamo puntato molto sulla vivibilità e versatilità degli ambienti, adottando ad esempio soluzioni innovative come i pozzetti trasformabili, dotati di sistemi idraulici che trasformano il prendisole in un tavolo o in uno spazio aperto. Offriamo inoltre una personalizzazione ad ampio raggio dell'imbarcazione, dalle motorizzazioni alla scelta degli interni, delle finiture e degli accessori. Grazie alla competenza delle nostre maestranze è inoltre possibile customizzare la barca con allestimenti speciali, ad esempio per portatori di handicap.
E per quanto riguarda l'assistenza al cliente e il ruolo dei concessionari?
È fondamentale, tanto quanto la qualità delle imbarcazioni. Ci siamo sempre sforzati di assicurare al cliente la massima disponibilità, assistendolo in ogni momento e per qualsiasi cosa. I dealer giocano un ruolo importante sotto questo aspetto, garantendo la vicinanza al cliente nelle rispettive aree di competenza. I nostri concessionari e centri assistenza devono essere quindi in grado di assicurare un'assistenza sempre pronta e reattiva, intervenendo per risolvere qualsiasi problema. Ovviamente possono contare anche sul nostro supporto tecnico e sul nostro intervento per le riparazioni in garanzia. Una parte del nostro personale interno è infatti dedicato al post-vendita. L'attenzione al cliente per noi è prioritaria, anche perché la maggior parte dei nostri clienti ci segue da molto tempo e negli anni ha sempre continuato a scegliere le nostre barche.
Attualmente stiamo in parte riorganizzando la nostra rete vendita, attuando alcune operazioni di concentramento. Oltre ad assicurare una copertura di tutto il territorio nazionale, che rimane il nostro mercato di riferimento, siamo operativi anche in Francia, Spagna, Croazia, Slovenia. Tra i mercati stranieri la Francia è il mercato che attualmente ci sta dando maggiore soddisfazione.
Come è andata l'ultima stagione e quali sono le vostre sensazioni sulla situazione attuale?
Per quanto ci riguarda, l'ultima stagione è stata migliore della precedente, e a Genova abbiamo riscontrato un notevole interesse verso i nostri nuovi modelli. Dal dopo-Genova la situazione si è invece "congelata": numerosi contratti, che in altri anni sarebbero già stati chiusi, ora sono invece in stand-by nell'attesa di capire l'effetto delle disposizioni previste dal governo Monti e gli sviluppi dell'attuale situazione economica.