Attualità

20-05-2014

Ucina Confindustria Nautica: Massimo Perotti nuovo presidente

Perotti, 53 anni, presidente di Cantieri Sanlorenzo e già vicepresidente Ucina, subentra ad Albertoni. La nomina decisa nell’Assemblea dei soci che si è svolta al Satec 2014. La nautica da diporto è in timida ripresa, ma occorre portare nuovamente al centro dell’attenzione l’eccellenza italiana nel settore

Passaggio di consegne ai massimi vertici di Ucina Confindustria Nautica: in questi giorni, nel ruolo di presidente dell’Associazione di categoria che rappresenta le industrie e le imprese della filiera della nautica nazionale da diporto – ricoperto negli ultimi otto anni da Anton Francesco Albertoni – è stato nominato Massimo Perotti, presidente di Cantieri Sanlorenzo e già vicepresidente di Ucina Confindustria Nautica dal 2012.

La nomina di Perotti quale nuovo presidente Ucina è avvenuta al termine di una votazione che si è tenuta durante l’assemblea dei soci Ucina, che si è svolta in questi giorni, a Santa Margherita Ligure, nell’ambito del Satec 2014, convention annuale delle aziende associate a Confindustria Nautica.

Massimo Perotti, 53 anni, laurea in Economia e Commercio all’Università di Torino, è stato nel 1993 direttore generale di Azimut e, dal 1996 al 2004, amministratore delegato del Cantiere. Nel 2005, Perotti rilevò i Cantieri Sanlorenzo, fino a portare l’azienda a un ruolo di primo piano nella cantieristica internazionale.

“Il nuovo incarico, per il quale ringrazio le aziende associate a Ucina per avere sostenuto la mia candidatura in questi mesi di consultazioni, mi onora – commenta Perotti - In un momento certamente non facile per la nautica italiana, è fondamentale che le aziende del comparto sentano in prima persona l’importanza di fare sistema. In questo contesto, l’Associazione dovrà sempre più saper esercitare un ruolo di accompagnamento sulla strada della ripresa e per farlo dovrà puntare su precise attività quali, fra le altre, il supporto alle aziende nel percorso di internazionalizzazione attraverso la nuova società di servizi di UCINA, il dialogo con il sistema bancario e del leasing per facilitare l’accesso al credito, la riconquista del cliente attraverso prodotti e servizi innovativi, la prosecuzione delle attività istituzionali volte a promuovere le istanze del comparto sotto il profilo della semplificazione e sburocratizzazione, lo sviluppo del Salone Nautico Internazionale di Genova in un salone permanente attraverso la nuova società I Saloni Nautici S.p.a.”.

Dal canto suo, Anton Francesco Albertoni osserva: “In questi 8 anni alla guida di UCINA ho vissuto un’esperienza associativa e umana straordinaria. Termino il mio mandato con la consapevolezza di aver sempre svolto l’incarico con onestà e trasparenza, al servizio dell’Associazione e delle aziende che ne fanno parte. Sono orgoglioso di aver avuto il nuovo Presidente al mio fianco in Giunta negli ultimi due anni e auguro a Massimo Perotti di non perdere mai l’entusiasmo e la determinazione con cui ha deciso di intraprendere questa importante sfida”.

Oltre alla nomina di Massimo Perotti quale nuovo presidente Ucina, l’Assemblea dei soci ha eletto il nuovo Consiglio direttivo dell’Associazione: per il Settore Produzione – Unità rigide a motore, accanto a Perotti siederanno Attilio Antonelli, Wider srl; Barbara Amerio, Permare srl; Cataldo Aprea, Apreamare SpA; Maurizio Balducci, Overmarine SpA; Umberto Capelli, Cantieri Capelli srl; Carla Demaria, Montecarlo Yachts Spa; Renato Luglio; Maltese SpA; Ugo Pellegrino, Arcadia Yachts srl; Lamberto Tacoli, C.R.N. SpA; Giovanna Vitelli, Azimut Benetti SpA. Settore Produzione – unità rigide a vela: Fabio Planamonte, Cantiere del Pardo SpA. Settore Produzione – unità pneumatiche: Piero Formenti, Zar Formenti srl. Settore Produzione – motori marini: Maurizio Davide Selva, Selva SpA. Settore Produzione – accessori: Luciano Paissoni, Foresti & Suardi SpA; Andrea Razeto, F.lli Razeto & Casareto SpA; Corrado Salvemini, Mase Generators SpA. Settore Commercio – unità da diporto: Pietro Carlo Vassena, Lepanto Marine srl. Settore Commercio – motori marini: Nicola Pomi, AB Volvo Penta sede italiana; Ferruccio Villa, Brunswick Marine in Italia Spa. Settore Commercio – accessori: Alberto Osculati – Osculati SpA. Settore Servizi – porti, approdi, punti di ormeggio: Roberto Perocchio, Marina del Cavallino srl. Settore Servizi – servizi per il diporto: Ugo Salerno – RINA SpA. Organizzazioni di imprese e soci aggregati: Renato Martucci, ANRC - Associazione Nautica Regionale Campana.

Ai lavori del Consiglio direttivo di Ucina Confindustria Nautica parteciperanno, inoltre, il delegato della Regione Sardegna (Andrea Pirro, SNO Yachts) e il direttore generale di Assilea (Associazione Italiana Leasing) Gianluca De Candia.

La nomina di Perotti quale nuovi presidente di Ucina giunge in un momento cruciale per la nautica nazionale. Secondo una stima presentata al Satec 2014 di Santa Margherita Ligure, dopo 5 anni il comparto nazionale dà timidi segnali di ripresa. Questo, in base ai dati dell’Ufficio Studi di Ucina. La previsione per il 2014 indica un’annata caratterizzata dal segno “più” (+5,5% il valore stimato); a questo, tuttavia, si contrappone il dato relativo al mercato interno che oggi risulta praticamente azzerato (nel 2103 solo il 7% della produzione cantieristica nazionale è stata destinata alle vendite in Italia).

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, presente alla tavola rotonda “Adesso la nautica: i vantaggi di una svolta i danni dell’immobilismo”, promette pieno sostegno al comparto: “Bisogna rimettere concretamente al centro l’eccellenza che il settore nautico rappresenta e promuovere il turismo da diporto quale risorsa fondamentale per il nostro paese. Ci sono settori investendo sui quali si hanno ritorni occupazionali, di sviluppo economico e ritorno erariali di molte volte superiori: la nautica è uno di questi. Per questo dobbiamo convincere l’economia ad includere la portualità turistica destinata agli ormeggi in transito nella normativa sul turismo”.

Le stime evidenziate nella tavola rotonda indicano che il ritorno degli oltre 40.000 diportisti “persi” nel triennio 2011-2013 porterebbe al recupero di posti di lavoro fino ad oltre 11.000 unità e ad un gettito fiscale per le casse dell’erario fino a 393 milioni di Euro, considerando l’IVA e le accise sulla spesa del diportista, imposte, tasse e contributi relativi ai posti barca e l’IVA sulla vendita di unità da diporto.

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